Venerdì 24 novembre 2017 i giovani Argonauti sono andati in scena con Breathe me – Stop alla violenza sulle donne, presso la Sala del Suffragio – Teatro di Medicina. Dopo il discorso di apertura dell’assessore Maria Elena Croci Chiocchini e di Maria Rosa Franzoni, portavoce e presidente dell’associazione PerLeDonne, il nostro presidente Leonardo Vignini ha dato inizio ad una serata di musica e parole. Nella splendida cornice scenografica ideata da Agnese Di Tirro e Paola Naldi (Les Fleurs di Paola & Co), i Convenience Store hanno selezionato e interpretato il repertorio musicale, alternandosi con tre attori, che hanno letto testi scritti da Giulia Cassani, articolati attorno a due testimoniane dirette.

La voce di Ginevra Landini è stata da subito protagonista, con l’interpretazione a cappella di Behind the wall di Tracy Chapman. Questa prima canzone ci ha portati nel mondo di grandi artiste che hanno saputo trasmettere sofferenza e coraggio con la loro musica: una rivoluzione. Di rivoluzione parla proprio la seconda canzone, Talking about a revolution sempre di Tracy Chapman, che ha permesso l’ingresso dei musicisti: Lorenzo Vittorio Vignini (pianoforte e voce), Leonardo Vignini (chitarra elettrica), Edoardo Sella (basso elettrico), Jacopo Dallarmi (batteria).

Laura Melandri ed Edoardo Sella hanno poi introdotto la storia di Franca Rame, una donna che è stata vittima di violenza in un momento storico ben preciso, gli anni di piombo, della quale Giulia Cassani ha interpretato il monologo “Lo stupro”. La musica torna protagonista con If I were a boy di Beyoncè, Fu***in’ perfect di Pink e Love the way you lie di Rihanna, impreziosite dalla violinista Beatrice Martelli e dalle coriste Luiza, Laura e Agnese.

Segue la visione di un video-intervista girato a Bukavu, in Congo, che racconta il lavoro del centro Kitumaini – “speranza” in swaihili – e l’attività di microcredito, che permettono il reinserimento in società delle donne violentate dai soldati ribelli. L’esecuzione di Breathe me di SIA precede l’ingresso di Alessandro Ricchi, sassofonista, in Valerie di Amy Winehouse, cantata da Laura Melandri.

I nostri tre attori hanno raccontato poi un’altra storia, quella di Donatella Colasanti, sopravvissuta al massacro del Circeo. Siamo di nuovo negli anni ’70, quando Angelo Izzo – proprio quello che anni dopo avrebbe dato alla polizia alcuni dei nomi degli stupratori di Franca Rame – , Gianni Guido e Andrea Ghira torturano e stuprano per 35 ore l’allora diciassettenne Donatella e l’amica Rosaria Lopez, che annegarono nella vasca da bagno. La scossa nelle coscienze fu tale da proporre il cambiamento del codice penale: lo stupro doveva diventare un reato contro la persona, e non più contro la morale. La nuova legge venne approvata solo nel 1996, grazie all’intervento di Tina Lagostena Bassi, proprio l’avvocato che aveva difeso Donatella in tribunale, diventata un membro della camera dei deputati.

I Convenience Store si esibiscono nuovamente nel meraviglioso canone Here’s to you di Ennio Morricone. Edoardo Sella chiude la serata con l’interpretazione del monologo A volte mi vergogno di essere uomo, di Giulia Cassani: il messaggio di un uomo per gli uomini, che si interroga su cosa sia la violenza, ma soprattutto su cosa sia l’amore.

Immancabili i ringraziamenti finali: tutti sul palco a scatenarsi sulle note di Something’s got an hold on me di Etta James.